Siamo talmente abituate a usare la parola pelle che spesso non ci soffermiamo a riflettere sul suo significato più intrinseco. È un rivestimento, certamente. Il tessuto del nostro corpo, anche. Il nostro confine tra esterno e interno. La sua vera essenza deve essere però ricercata nella scienza, nell’anatomia.
La pelle è un organo vivo, composto da milioni di microrganismi. In quanto tale ha bisogno di acqua e nutrienti per poter mantenere il suo ottimale stato di salute.
Andiamo oltre, di quali microrganismi stiamo parlando?
La pelle è popolata da tanti microscopici esseri viventi unicellulari tra cui funghi, lieviti e batteri. Già batteri! Non pensare però alla parola batterio come a un qualcosa di negativo per la salute, perché in realtà possiamo suddividere questa specie in due categorie, molto semplicemente: i buoni (commensali) e i cattivi (patogeni).
Nella nostra cute vive una comunità di batteri buoni che svolge un ruolo di primaria importanza per la salute e la bellezza della pelle. Questo insieme di microrganismi rappresenta la prima linea di difesa contro le minacce esterne.
È quindi importante salvaguardare la biodiversità e l'equilibrio di questa flora batterica epidermica, definita Microbiota Cutaneo.
Per decenni abbiamo usato creme, saponi e disinfettanti che hanno alterato l'equilibrio del nostro microbiota cutaneo. Oggi l'approccio è cambiato.
La nuova frontiera della cosmetica utilizza prebiotici e per inibire la crescita dei batteri cattivi, incentivando contemporaneamente la proliferazione dei batteri buoni.